Una volta mia nonna mi ha chiesto come mi sposto a Pechino. Le ho risposto che ci sono tante possibilità, cioè che vado sia a piedi, che in autobus, in metro o in taxi. E quando mi lamento del fatto che la metro nei momenti no è invivibilmente piena di gente, lei mi fa: “Ma per strada ci saranno ben poche macchine se vanno tutti in metro”. E lì mi sento risponderle: ”Il punto in Cina è questo: tu senti parlare di sovrappopolamento, ma qua vuol dire che dovunque vai trovi una marea di gente. In metro c’è pieno di gente, per strada c’è pieno di gente, ovunque è una fiumana di persone che si sposta”. Mia nonna si è messa a ridere.
Aggiungo che anche andando in vacanza si deve fare i conti con questo aspetto. Immaginatevi di viaggiare in Cina durante le festività nazionali quando tutti vanno in ferie: a dir poco proibitivo se si scelgono le mete “calde”, ovvero le più gettonate a livello turistico. E non per una questione di prezzi più alti, ma di inconcepibile affollamento umano. In queste occasioni, lo dico per esperienza, è alquanto consigliato puntare a destinazioni non troppo in voga.
Essendo arrivata in Cina a fine agosto, ricordo che il mio primo viaggio fuori porta lo feci durante le festa nazionale a inizio ottobre e lì andai nella Mongolia interna (che direte, e chi la conosce? Appunto, e grazie a questo ci salvammo la vacanza).
Bisogna considerare che i servizi sono pur sempre limitati e non possono garantire a tutte queste persone di riuscire a viaggiare con gli stessi mezzi contemporaneamente. Un simpatico paradosso è il fatto che in Cina la gente, che fa più che altro programmi alla giornata o è in genere comunque pronta a cambiarli in ogni momento, per viaggiare deve rispettare le scadenze più inflessibili e si prepara al pit-stop per accaparrarsi i biglietti aerei o ferroviari, che per la maggior parte delle tratte vanno letteralmente a ruba.
Ricordo una coda e una zuffa impressionante in stazione a Pechino alle soglie di un viaggio in treno (per cui fortunatamente avevo il biglietto), in cui una marea di persone stava cercando di aggiudicarsi gli ultimi posti per una qualche destinazione.
Quando i treni fanno il pieno le condizioni di viaggio sono tutt’altro che promettenti. Per accontentare più gente possibile, la maggior parte offre anche posti in piedi, addirittura durante i viaggi in notturna. Tornando dalla Mongolia interna mi ero accaparrata un biglietto del corrispettivo di 10€ per la tratta Hohhot-Pechino, posti a sedere per viaggiare dalla sera alla mattina successiva.
In quasi 10 ore di viaggio mi sono alzata una volta sola per andare in bagno: non ultime le condizioni proibitive della toilette (data la quantità di gente a bordo), in realtà già il corridoio nel vagone era pressoché invalicabile. I passeggeri in piedi si erano infatti messi a dormire lì per terra, distribuendosi lungo tutto il corridoio e un signore era perfino riuscito ad addormentarsi sospeso tra i sedili ai due lati della corsia. Questo prima che inciampassi nel tentativo di scavalcarlo e finissi con lo svegliare mezzo vagone insieme a lui.