Sono da poco rientrata da uno dei viaggi più emozionanti fatti in vita mia: rivedere Matera a distanza di 11 anni mi ha davvero colpito e lasciato un’enorme curiosità verso la storia e il destino di questa città millenaria. Non è retorico dire che a Matera si debba andare almeno una volta nella vita.
La maggior parte dei viaggi organizzati che toccano la Città dei Sassi le dedicano poche ore, a volte addirittura nemmeno mezza giornata. È un vero peccato perché c’è così tanto da vedere, ma soprattutto da ascoltare di questa storica location. Noi ci siamo fermati per quasi tre giorni e potendo saremmo rimasti di più da tanto la sua atmosfera ci ha incantato!
Se avete intenzione di organizzare un viaggio a Matera vorrei darvi alcune dritte. Prometto di non deludervi 😉

La città di Matera: un po’ di storia
La storia di Matera inizia più o meno 10.000 anni fa, quando questa zona iniziava ad essere abitata. Non è solo il territorio dell’attuale città ad aver ospitato insediamenti, ma anche il Parco della Murgia, sulla sponda opposta del torrente Gravina. Nei secoli Matera è cresciuta: in epoca romana ha goduto di una posizione favorevole, trovandosi al centro degli scambi commerciali che avvenivano sulla vicina Via Appia.
La storia di Matera è quella di un grande adattamento a condizioni di vita difficili e precarie, una sfida per la sopravvivenza che ha aguzzato l’ingegno dei popoli che l’hanno abitata. Dallo scavare il “tufo” (comunemente così chiamato, in realtà calcarenite di origine marina) per creare grotte da abitare, insieme ad un complesso ed efficientissimo sistema di convoglio e ridistribuzione dell’acqua.

La parte più antica di Matera è la cosidetta “Civita”, il nucleo centrale della città sviluppatosi su una collina. Su quest’asse sopraelevato si trova il Duomo, che domina il panorama cittadino e svetta riconoscibilissimo da qualunque punto si guardi.
Matera è diventata l’attuale Capitale Europea della Cultura dopo un lungo e travagliato percorso di riaffermazione e valorizzazione del paesaggio dei Sassi, definito per la prima volta dall’Unesco un “paesaggio culturale”. È impressionante pensare che solo fino a neanche un secolo fa le condizioni dei Sassi erano talmente degradate e precarie da averne imposto lo sgombero con un decreto ministeriale (1952).

La città fu ricostruita e abitata all’esterno del suo nucleo storico. Sono dovuti passare oltre trent’anni prima che questo destino di abbandono si invertisse a favore di una linea di investimenti che promuovesse la ricostruzione e il ripopolamento dei Sassi (1986). Dopo essere stata inclusa nella lista dei patrimoni Unesco insieme al Parco della Murgia nel 1993, nel 2014 Matera ha ricevuto anche il riconoscimento di Capitale della Cultura per l’anno corrente, il 2019. Oggi le strade di Matera hanno un aspetto molto diverso anche solo da come erano apparse a me durante la mia prima visita alla città 11 anni fa. Ci troverete B&B, ristoranti, negozi e un fremito di vita che pian piano sta tornando a far crescere la città.
Come arrivare
Matera ha una stazione dei treni e una degli autobus (l’una a fianco dell’altra), ma non un aeroporto. Quello più vicino è a Bari, ben collegato al resto d’Italia anche con voli low-cost. Dall’aeroporto di Bari ci sono bus-navetta che in un’ora e un quarto circa portano a Matera. Il costo può variare da compagnia a compagnia (alcune partono dal centro di Bari, altre dall’aeroporto) e si aggira intorno ai 3-5€.
Dall’aeroporto è anche possibile raggiungere Bari Centrale con la metro e prendere poi un treno per Matera. Le corse dei treni sono però molto meno frequenti rispetto a quelle degli autobus e in più se arrivate in aereo non c’è un collegamento diretto, c’è bisogna cambiare treno a Bari città.
È ovviamente possibile arrivare a Matera in macchina. In tal caso meglio cercare un alloggio provvisto di parcheggio.
Cosa visitare
Prima di partire per Matera ci siamo organizzati per fare qualche visita guidata, una soluzione semplice e a mio avviso piuttosto economica per godere di una visita approfondita di alcune zone della città, ascoltando le storie di chi la vive. Oltre a questo, durante il nostro viaggio in autobus da Bari abbiamo avuto la fortuna di incontrare Rosario, ex-gestore di un B&B a Matera. È grazie a lui se in poco tempo siamo riusciti a combinare una serie di visite davvero bellissime e ad approfittare del nostro tempo a disposizione per conoscere al meglio la città.
1. I Sassi di Matera: Sasso Barisano e Sasso Caveoso
I Sassi di Matera sono di fatto le grotte di cui la città è costituita fin dalle sue origini. Con il materiale prelevato dagli scavi delle grotte si sono poi create strutture esterne più simili a case e oggi in parte abitate.

Esistono due quartieri principali in città detti anch’essi Sassi: il Barisano (a nord, rivolto verso Bari) e il Caveoso (a sud, più profondo e che nella forma assomiglia ad una grossa conca). La particolarità dei Sassi materani è che non si guardano mai l’un altro. Questo perchè la parte più alta della città si trova proprio lungo l’asse centrale, che passa dalla chiesa di San Francesco e dal Duomo. Di fatto da qualsiasi punto della città di Matera, per quanto in alto, è impossibile abbracciarla tutta con lo sguardo.
Un panorama rispettabile anche se incompleto si può ammirare dal Castello Tramontano (non ho dedicato una sezione al Castello perchè l’ho trovato alquanto deludente e scarsamente curato), situato su una bassa collina. Tuttavia il modo migliore per vedere il profilo della città in tutta la sua estensione è quello di recarsi al Parco della Murgia, dall’altro lato del torrente Gravina che scorre ai piedi di Matera.
2. Madonna dell’Idris e Chiesa di San Giovanni in Monterrone
Se ancora non conoscete questa chiesa ma vi capita di vederla da lontano, probabilmente vi verrà subito voglia di visitarla. La Madonna dell’Idris (Madonna del’Acqua) è una piccola chiesa letteralmente incastonata nello sperone di roccia del Monterrone, entro cui si trova, più nascosta, anche la chiesa di San Giovanni. Se vi trovate nel Sasso Caveoso, il profilo di questa chiesa e della roccia su cui si eleva non potranno che attirare immediatamente la vostra attenzione nell’uniforme paesaggio dei Sassi.
È incredibile vedere due chiese rupestri così antiche una addossata all’altra. Santa Maria de Idris risale al XIV secolo e deve il nome alla presenza di antiche cisterne per la raccolta dell’acqua. Purtroppo l’acqua nei secoli ha eroso anche buona parte degli affreschi presenti, ma non tutti. I più spettacolari sono però quelli della chiesa limitrofa, dove si entra dal lato dell’altare. A settembre 2019 saranno terminati i lavori di restauro della cripta di San Giovanni in Monterrone. Credo siano stati gli affreschi più impressionanti che ho visto a Matera, i più antichi dei quali risalenti al XIII secolo.
L’ingresso a entrambe le chiese è incluso in un solo biglietto ed è a pagamento, eventualmente visitabile tramite tour guidato (come nel nostro caso).
3. Duomo
Il Duomo di Matera costituisce il punto più alto della collina della Civita: come in un’onda che parte dagli estremi della città e si congiunge nel suo centro simbolico. L’ingresso al Duomo è gratuito e una visita vale molto la pena. La cattedrale si trova nella parte anticamente più nobile della città (quella più alta) e si trova ancora oggi circondata dai palazzi che prendono i nomi dalle famiglie nobili che li hanno in precedenza abitati (Palazzo Gattini, Palazzo Venusio e Palazzo Malvinni Malvezzi).

L’ingresso al Duomo è libero e gratuito. C’è un forte contrasto tra l’esterno romanico in pietra bianca che riflette la luce del sole e l’interno intimo, ma al contempo molto sfarzoso. Bellissimo il presepe in pietra del 1500, che noi abbiamo potuto vedere solo da lontano a causa di lavori in corso in quell’ala della chiesa.
4. Santa Lucia alle Malve
Un’altra delle mie chiese rupestri preferite, nella piccola cripta di Santa Lucia si entra come in un angolo intimo e appartato. Leggermente nascosta rispetto ad altre attrazioni, ma vicinissima al centro, ci ha regalato una maggiore tranquillità nella visita. Uno dei locali della chiesa è ancora consacrato al culto e viene usato annualmente nel giorno di Santa Lucia (13 dicembre). Come è spesso accaduto alle costruzioni rupestri, non tanto il tempo quanto l’uomo ha provocato danni alle strutture: nel momento in cui la chiesa venne dismessa e fu occupata da contadini, parte della sua struttura venne smantellata per adattarla al suo nuovo uso di casa, che potesse accogliere non solo una famiglia, ma anche degli animali.
Vi invito a visitarla e vedere coi vostri occhi come cambia il valore di un’opera d’arte nel tempo e quanto la nostra sensibilità nei confronti di questo tipo di arte antica è aumentata rispetto a pochi decenni fa.
5. Complesso di Madonna delle Virtù e Chiesa di San Nicola dei Greci
Uno dei siti di maggior interesse a Matera, anche Madonna delle Virtù insieme a San Nicola dei Greci forma un grosso complesso dato da due chiese rupestri, una sotterranea e una in parte a cielo aperto. La cosa più spettacolare della visita a Matera 2019 è il fatto che qui si trova la sede centrale della mostra dedicata a Dalì, che occupa per intero i locali di entrambe le chiese, insieme ad alcuni spazi esterni delle stesse e delle piazze cittadine.

Sicuramente la visita al complesso ha un valore aggiunto in occasione della mostra daliniana, ma si tratta di un’attrazione molto interessante già di per sè. Madonna delle Virtù è una delle chiese rupestri più antiche in città e risale al IX secolo.
Al suo interno si conservano alcuni affreschi e l’accesso al monastero abitato un tempo da monache palestinesi, poi adibito alla produzione di vino. Colpiscono forse ancora di più gli affreschi della chiesa superiore di San Nicola dei Greci, che hanno colori più vividi e in cui la cornice della chiesa per metà crollata lascia un senso di incompiutezza e sospensione.
6. Casa Cisterna
La Casa Cisterna è un luogo preservato nella sua veste di antica casa-famiglia, dove per famiglia si intendeva anche il bestiame. La promiscuità della vita tra uomini e animali era cosa comune per la gente dei Sassi. Quest’abitazione riproduce le condizioni di vita di una tipica famiglia materana degli anni ’50, con un’esposizione di utensili originali dell’epoca. La Casa Cisterna è visitabile al costo di 2€ o all’interno di un eventuale tour guidato.

7. Palombaro lungo
Impossibile da rintracciare senza sapere che c’è, ma difficile non imbattersi nella voragine che identifica l’ipogeo del Palombaro, proprio in centro a Matera (Piazza Vittorio Veneto). Il Palombaro Lungo è un’immensa cisterna di acqua scavata nel tufo proprio sotto la piazza nel bel mezzo del Sasso Barisano. Qui venivano convogliate le acque piovane e delle sorgenti sotterranee per permettere agli abitanti della città di attingervi quando necessario. Occorre prenotarsi per una visita, che è possibile durante tutto il giorno al costo di 3€.
Devo ammettere che la visita al Palombaro è stata un po’ arida, forse perchè avevo aspettative piuttosto alte (dovute a Rosario, il nostro ormai amico appassionato della sua città).
Vi consiglio di approfittare della visita al Palombaro per scendere al livello sottostante la piazza e dare un’occhiata ai resti della chiesa rupestre visibili nel porticato, nonchè al panorama sul Sasso Barisano visto da sotto.
8. Parco della Murgia
La zona della Murgia, ovvero la valle attraversata dal torrente Gravina, è stata la prima ad essere abitata intorno all’attuale Matera. Il Parco è stato istituito in seguito all’identificazione di oltre 150 chiese rupestri fondate dai monaci benedettini, ma anche bizantini, rifugiatisi qui dopo i diverbi sull’iconoclastia con la chiesa d’Oriente. La maggior parte di queste chiese sono nascoste tra le rocce e la bassa vegetazione, di alcune di queste rimane poco o nulla all’interno che aiuti a distinguerle da semplici grotte. Molte sono state addirittura usate come stalle dai contadini della Murgia o saccheggiate dei loro dipinti.
La catalogazione delle chiese rupestri è avvenuta ad opera dell’associazione culturale “La Scaletta”, i cui volontari negli anni ’60 hanno ispezionato le zone vicino Matera per riportare alla luce le strutture ancora agibili e salvaguardarne i resti pittorici. Un’opera che per alcune chiese ha significato la salvezza da un futuro di degrado, per altre l’esposizione ulteriore ad atti di vandalismo e ruberie. Per questo le chiese del Parco della Murgia sono tendenzialmente chiuse al pubblico, tranne durante visite guidate.

Esistono due modi per arrivare al parco:
1) Con un tour organizzato da un’agenzia turistica, in partenza da Matera con pulmino. Questi tour permettono di vedere un paio di chiese rupestri e fare una passeggiata sul belvedere della Murgia dirimpetto a Matera per ammirare la città nella sua interezza.
Vantaggi: per un prezzo modico (intorno ai 15€) si può raggiungere il Belvedere in 15 minuti ed essere guidati alla visita di alcune chiese, aperte per l’occorrenza.
2) Con bus-navetta in partenza ogni mezzora dalla stazione di Matera, destinazione “Belvedere Murgia Timone” (costo 3€ circa). L’autobus al rientro è sempre ogni 30 minuti, quindi è abbastanza semplice potersi gestire con gli orari. La pecca è che il bus circola solo sabato e domenica. Questa è tuttavia la soluzione consigliata se siete lì in quei giorni e ciò che vi interessa maggiormente non è visitare le chiese rupestri del parco, ma ammirare Matera dal belvedere.
Altre chiese rupestri si trovano anche in città ed è possibile visitarle anche in autonomia, come Santa Lucia alle Malve o i resti della chiesa al lato del Palombaro Lungo.
ATTENZIONE: da tempi recentissimi non è più possibile raggiungere il Belvedere della Murgia a piedi. Prima di partire ho letto di tanti escursionisti che si facevano la camminata attraversando la Gravina sul Ponte Tibetano: a causa della sua struttura pericolante il ponte è stato da poco chiuso. Il fiume non sembra particolarmente facile da guadare e la strada che percorrono le auto per arrivare dall’altra parte è impervia e assolata, oltre che decisamente lunga da fare a piedi. Il mio consiglio è quindi quello di muoversi con i mezzi, con o senza tour guidato.
Il momento ideale per raggiungere il Belvedere è nel tardo pomeriggio, quando le temperature sono accettabili e la mancanza di un’ombra non pesa troppo. Momento giusto anche per gustarsi una vista della città al tramonto, come è successo a noi.

Dove dormire
Le possibilità di pernottamento sono varie, sia nei Sassi che nelle zone limitrofe al di fuori del centro. Matera è una città piuttosto piccola in fin dei conti e anche se si dorme fuori spostarsi a piedi verso il centro è comodissimo (meglio se con un buon paio di scarpe comode).
Molto comuni sono i B&B che affittano camere e si trovano un po’ dappertutto, incluso nei Sassi. Valutando i prezzi della stagione estiva noi abbiamo preferito mantenerci fuori dal centro, ma comunque a distanza ravvicinata per poter raggiungere bene la zona delle visite.

Nei Sassi di Matera sono sempre di più gli appartamenti e le stanze che vengono affittate ai turisti e la cornice è davvero suggestiva. Meglio muoversi con un po’ d’anticipo se avete intenzione di prenotare perchè i prezzi sono mediamente alti e le stanze vanno a ruba.
Dove mangiare
Difficile trovare qualcosa di poco appetitoso a Matera, soprattutto perchè l’offerta a livello di ristorazione va aumentando sia nei Sassi che in città. Se volete tenervi su un livello molto economico vi consiglio il classico cibo da forno: focacce, pizze e magari un bel pane di Matera da portarvi a casa come souvenir.
Il Pane di Matera è una specialità protetta IGP: si tratta di pagnotte enormi con crosta croccante e interno morbido, da gustare con olio d’oliva (semplice e squisito) o salsine varie (ce ne sono un sacco, ai legumi o alle verdure, tutte davvero ottime). Il pane di Matera è così impegnativo da tagliare che si dice un ragazzo potesse considerarsi un buon marito solo quando fosse stato in grado di farlo.
Il panorama culinario di Matera è vasto e variegato, ma vi consiglio un paio di posti tra quelli in cui siamo stati che mi hanno particolarmente deliziato e colpito per l’ottima cucina e il buon prezzo:
- Agriristories ( 📌 Via Sette Dolori, 62): questo posto è stato veramente il massimo e me ne sono innamorata. Location spettacolare all’interno di un’antica casa grotta, ristrutturata in modo sobrio ma pur sempre elegante. La particolarità del locale è il fatto di poter gustare piatti tipici alla carta, ma soprattutto in versione degustazione al prezzo di 10€: una favola di sapori, sapientemente raccontati dal personale del locale, che spiega da quali aziende vengono i prodotti (salumi, formaggi, legumi, pasta, confetture, ecc.).
Chicca da non perdere: il locale va scendendo nelle profondità della grotta scavata nei sassi. Se andate fino in fondo vedrete tre assi di legno addossate ad una parete, che durante il giorno vengono illuminate a vari livelli a seconda dell’ora, da mattina a mezzogiorno a sera. Chi viveva e lavorava nelle grotte senza uscire poteva così rendersi ugualmente conto del trascorrere del tempo tramite questo ingegnoso meccanismo.

- Trattoria da Paolangelo ( 📌 Via Emanuele Duni, 14): locale molto apprezzato sia da turisti che da locali. Si trova nel centro storico a pochi passi dai Sassi, per la precisione vicino a Piazza Pascoli. La cosa più difficile da Paolangelo è davvero scegliere cosa mangiare: cucina casalinga, piatti dal sapore delizioso con porzioni molto generose, ad un prezzo più che onesto. Condividete più portate per assaggiare varie specialità della casa, che includono non solo piatti da ristorante, ma anche pizza.
Dalì a Matera
Dulcis in fondo: alcune delle opere di quel genio di Salvador Dalì si trovano in mostra a Matera. La mostra, che inizialmente era prevista solo per il 2019, visto l’incredibile successo è stata prorogata fino a fine novembre 2020 (ulteriori aggiornamenti sul sito di Dalì a Matera)! Posso così finalmente dire di aver realizzato un sogno, cioè quello di aver visitato una splendida mostra d’arte diffusa in una città che le ha dato un valore aggiunto notevole.
Siete rimasti soddisfatti da questa guida per Matera? Fatemelo sapere in un commento e condividetela con i vostri futuri compagni di viaggio 😉
Mini? Hai fatto un lavoro spettacolare.
Ordinato, completo e anche piacevole da leggere. ciao
Grazie mille davvero!!! 🙂 Mi fa solo che piacere se è utile e si legge bene!
Fiorella, ma sai le statue di Dalì a Vicenza che hai visto sul mio profilo? Prima di arrivare in Veneto, sono state esposte a Matera e sono quelle (in parte) che hai visto tu!
Pazzesco!!!! Forse le stanno pian piano tirando via da Matera siccome siamo a fine anno. A me sono piaciute tantissimo, il contesto ha dato a tutta la “mostra” qualcosa in più 🙂