E’ difficile guardare lontano in Cina. Smog a parte.
Ok, qua si intende in realtà la difficoltà di fare piani per il futuro. La tendenza in Cina è quella di decidere le cose sul momento e il fare programmi si rivela tanto difficile, per scarsa collaborazione altrui, quanto vano, per l’enormità delle variabili che possono sempre e comunque entrare in gioco.
Strano ma vero, mai come da quando sono qui ho sentito la necessità di avere degli schemi e sapere cosa fare del mio tempo. Per non dire della mia vita. Il tutto per portare a casa qualcosa da questo viaggio e non far sì che tutte le cose viste e passate siano state vissute e “sofferte” invano. Non ho mai voluto pensare alla Cina come un capitolo da chiudere al mio ritorno. Non senza un ricco e succulento epilogo. Così ho sentito il bisogno di guardare più in là, ritrovandomi controcorrente a cercare di fare piani per avere risposte, anche su ciò, che fin qua mi ci aveva portato.
Nel trovarmi dall’altro capo del mondo con la consapevolezza di doverci pure rimanere per un anno, senza familiari e amicizie particolarmente intime alla mano, mi sono arrovellata come non mai pensando a cosa mi aveva fatto arrivare qui e dove il percorso compiuto finora mi avrebbe effettivamente portato.
E’ da quando ho iniziato a viaggiare che sento di avere dato una smossa alla mia vita. Prendere il primo volo da sola per andare a trovare un’amica in Spagna 5 anni or sono ha cambiato le mie priorità e il mio stile di vita più di quanto avrei mai pensato. E da lì ho sempre guardato in avanti per tappe, senza programmi troppo a lungo termine che non fossero la laurea triennale o specialistica (quest’ultima intrapresa quasi spontaneamente a studi potenzialmente conclusi).
Intendiamoci, credo di essere una persona piuttosto organizzata, che ha (o forse più “aveva”) bisogno di chiari progetti e di vedere un percorso tracciato davanti a sé. Eppure non ho ancora trovato la mia strada. Un barlume che mi faccia dire: “Ora punto a quello, voglio diventare così un giorno”. Sono sempre andata avanti a piccoli passi. Prima la vacanza studio a Francoforte, poi l’Erasmus a Berlino alla fine della triennale, le esperienze di lavoro insoddisfacenti e la scelta di una specialistica tra Germania e Cina per riprendere e migliorare le lingue che avevo studiato.
E ora? Mi trovo alla semi-disperata ricerca di un tirocinio a Pechino e vivo ancora situazioni di stress quasi quotidiane (anche se il mio modo di fare a riguardo sta cambiando, ormai è inutile prendersela per l’incapacità di organizzazione che regna qui), che mi fanno pensare a dove approderà questa mia avventura e cosa potrò farne.
Il punto è: faccio ancora fatica a guardare al futuro. Ma non voglio rinunciare a tenere gli occhi aperti. E, anche se a passo lento, sono convinta che ogni scelta compiuta per arrivare fin qui sia stata, a suo tempo, quella giusta.
Tutto questo non voleva certo finire in un elogio all’americana della mia self-confidence. Tutt’altro.
Vorrei potermi e poter dare anche ad altri speranza nel continuare a cercare. Da un lato non credo che aver raggiunto la maturità significhi avere già un’immagine definitiva di come vogliamo vederci da adulti, anche se dall’altro l’ultima cosa che voglio è vivere nell’ansia di non riuscire a trovare i mezzi per andare avanti e potermi mantenere. Ma è proprio per questo che serve che ci diamo una smossa, nel senso di agire, trovare modo di vivere e scoprire per cosa siamo portati e cosa ci piace fare.
Proviamo qualcosa di nuovo, seguiamo uno stimolo, un desiderio nel cassetto e diamoci tempo di vedere come ce la caviamo. Ognuno è pieno di risorse e porsi in contesti nuovi aiuta a farle emergere, a vedere noi stessi e il nostro modo di vivere da una prospettiva diversa dal solito. Spesso non conosciamo nemmeno le enormi ed entusiasmanti possibilità che il mondo ci offre, e in questo senso viaggiare aiuta ad allargare i nostri orizzonti.
Il segreto di tutto sta nell’uscire dalla zona di comfort, esplorare oltre il nostro solito raggio di azione. Mettere alla prova il nostro modo di essere in nuovi contesti.
Potrà sembrare un discorso ingenuo, ma la volontà è la chiave di (s)volta. Smuoversi e mettersi in gioco credo siano le cose più essenziali. Mi sono sempre detta che tutto si fa, basta avere una motivazione abbastanza forte. Da lì poi è necessario anche darsi il tempo per capire qual è la strada da voler seguire.
Non rimpiango di avere guardato al mio avvenire con un’orizzonte per così dire limitato, perchè questo mi ha permesso di scegliere consapevolmente le singole tappe del mio viaggio e di vivere serenamente il presente. Con fiducia e voglia di vivere, mi sono fatta guidare mano a mano da esperienze e stimoli talvolta anche nuovi. Continuo a imparare molto su di me e sul mondo, e sono convinta che un giorno (certo, spero presto) il quadro intorno a me si farà più chiaro.