6 utili consigli per sopravvivere in Kazakistan

Partiamo col dire che il Kazakistan non è una delle mete turistiche per eccellenza. A confermarlo c’è forse anche il fatto che molti non sappiano bene dove stia.

Kazakhstan Political Map 2000

Quando ho reso noti i miei propositi di passare per il Kazakistan sulla via di ritorno dalla Cina, a casa è stato subito un po’ il panico.
Amici, un paio di delucidazioni:
a) in Kazakistan non c’è la guerra;
b) non confina nemmeno con stati che in questo momento si trovano in guerra (cosa che cambia relativamente al giorno d’oggi, ma saperlo tranquillizza comunque parecchio);
c) è una terra talmente remota e circondata da territori a noi tendenzialmente così sconosciuti, che probabilmente non ne avete quasi mai sentito parlare. Ma ciò non significa che sia il triangolo delle Bermuda.

Ho trascorso una settimana in Kazakistan e ho avuto la fortuna di godere per tutto il tempo della compagnia di un’amica del posto, che ci ha fatto costantemente da guida locale. Con lei abbiamo visitato luoghi di interesse più o meno turistico, ma anche e soprattutto imparato molto su come sia vivere lì.

Per chi se lo fosse perso, qui trovate un racconto della mia esperienza di viaggio. A seguire invece un sunto dei miei consigli su come potersela cavare alla scoperta di questa nazione.

 1) sapere le lingue in viaggio è importante, ma non sempre necessario: dipende dall’esperienza che cercate. Per quanto riguarda il Kazakistan si può dire che il saperle faccia spesso e volentieri la differenza. Durante la mia permanenza ho purtroppo sofferto del limite di non poter comunicare con la gente, nè per esprimere le mie necessità, nè tantomeno per poter anche solo scambiare due chiacchiere.

Dovete inoltre sapere che sia il servizio di autobus che quello di taxi ad Astana, come altrove in Kazakistan, poco si adeguano alla prospettiva che possano usufruirne anche ospiti stranieri. Per dirla come va detta, senza sapere la lingua vai poco lontano.

2) Forse non vi capiterà di entrare in condomini privati se decidete di soggiornare in hotel. È però anche vero che un’alternativa molto comune, anche tra la gente del posto, è quella di prendere degli appartamenti in affitto. Tralasciando l’eventuale ostacolo della lingua, resta il fatto che molti condomini kazaki siano ancora di stampo vecchissimo e abbiano un ascensore esclusivamente a pagamento (questo per lo meno ad Astana): munitevi di una carta come hanno in genere i condomini o armatevi di tanta buona volontà nel fare le scale.

3) Avere i soldi giusti (senza cioè bisogno di ricevere resto) non è mai stato di così vitale importanza: è evidentemente abitudine diffusa il girare costantemente con una buona scorta di banconote di piccolo taglio e monete. Sembra infatti che i commercianti dispongano di pochissimo cambio per poter dare il resto o comunque non si aspettino che la gente paghi dieci volte il valore di una spesa. Il caso più estremo che ho vissuto è stato quello di una cassiera al supermercato, che ha sonoramente sbuffato quando ho dovuto farmi cambiare una banconota, dal taglio peraltro non eccessivamente grosso.

4) Sappiate che i taxi abusivi sono quelli coi prezzi più competitivi e che offrono maggiore disponibilità a scarrozzarvi. Si possono trovare ovunque ed è una pratica talmente diffusa che chiunque può improvvisarsi autista all’occasione. Il prezzo è negoziabile, ma anche in questo caso da non dimenticare: denaro contato e non viaggiare soli.

5) Fate attenzione a viaggiare provvisti di mappa della città e vedete di annotarvi i nomi locali dei posti dove intendete andare. Questa regola vale ovviamente sempre, dovunque si vada, sia per ovviare ad eventuali incomprensioni linguistiche, sia per avere maggiore autonomia se non vi sentite di spendere i soldi per un taxi o di aspettare un mezzo pubblico (non esistono vere e proprie tabelle orarie, gli autobus arrivano quando arrivano).

 IMG_02196) L‘ospitalità kazaka è tanto disarmante quanto inevitabile. Se avete conoscenze nel paese cui avete intenzione di far visita, non solo non potrete sfuggire ad un loro invito a cena (esclusivamente a casa), ma con tutta probabilità non eviterete nemmeno il fatto che lo sappia tutta la famiglia del vostro oste, con conseguenti e interminabili inviti offerti da ogni parente possibile.

E’ scortese rifiutare, specie perchè se vi si presenta l’occasione di assaggiare autentico cibo del posto, per di più fatto in casa (e gratis), è da sciocchi non approfittarne 😉 Quello che c’è da tenere presente è solo un minimo di galateo, cioè sapere quali sono le aspettattive dei vostri osti dal momento in cui vi sedete a mangiare.

  1. A tavola dolce e salato vengono serviti nello stesso momento. Non ci sono portate, ma si dà la possibilità agli ospiti di mangiare tutto assieme, come se ne ha voglia. Preparatevi però a dover assaggiare un po’ di tutto. Prendete piccole porzioni, ma soprattutto mangiate lentamente. Oppure trovate il modo di parlare, di modo da guadagnare tempo su quello che vi toccherà ingurgitare. Più sarete voraci, prima finirete sfiancati dalla mole di cibo.
  2. Nel momento in cui il vostro piatto sarà vuoto, riceverete categoricamente una sbadilata di una qualsiasi cosa sia in tavola, che non avrete probabilmente ancora mangiato in quantità sufficienti (secondo chi vi ospita ovviamente). Anche qui è buona norma non rifiutare, salvo fatto per il caso che qualcosa proprio non vi piaccia, ma allora ne lascerei un po’ nel piatto e magari mi servirei subito di qualcos’altro al suo posto.
  3. Fate vedere che apprezzate il cibo e lo sforzo che è costato ai vostri osti per prepararlo. Il modo migliore per dimostrarlo (specie se avete qualche difficoltà a biascicare più di “buono” e “grazie”) è mangiare, di tutto, e soprattutto più o meno in continuazione.
  4. Andateci piano, ci arrivete di sicuro in fondo.

Come lo trovate il Kazakistan? Ce lo vedete come meta di viaggio?

Author: Fiorella

Poliglotta e viaggiatrice improvvisata. Ho vissuto in Germania, Cina e Costa Rica. In questo blog racconto della mia vita a contatto con la cultura dei paesi in cui vivo, delle mie riflessioni ed avventure quotidiane e delle mie esperienze di viaggi.

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