Per chi non lo sa, la Cina è un paese che, pur avendo una superficie grande quasi quanto quella dell’Europa, costituisce in realtà una enorme e unica zona di fuso.
Questo perchè la Cina non adotta l’ora legale: rispetto al meridiano di Greenwich il paese si colloca a GMT + 8. L’effetto paradossale è che il sole arriva allo zenit 4 ore dopo all’estremità occidentale del paese rispetto a quella orientale!
La regione dello Xinjiang fa però eccezione in questo quadro: confina a sud con il Tibet ed è popolata in gran parte da minoranze etniche, tra cui spicca quella degli uiguri. Lo Xinjiang è una regione a statuto autonomo, che propende per l’indipendenza del proprio territorio e della sua gente dal governo centrale cinese. La maggioranza della popolazione è di religione musulmana e mostra tratti fisiognomici simili a quelli kazaki.
Il paese osserva due diversi fusi orari: uno conforme al resto della Cina, l’altro indietro di due ore che invece segue quello del vicino Kazakistan, tra l’altro anch’esso musulmano. La popolazione si attiene al fuso di Pechino per quanto riguarda gli orari d’apertura degli esercizi pubblici, anche se gli orari pasto sono scalati di due ore avanti (orario che rispettano anche molti ristoranti).

Un’altro caso di fuso “doppio” l’ho vissuto in Kazakistan: a Petropawlowsk, città nel nord del paese, fuori dalla stazione campeggia un orologio che segnala il fuso orario di Mosca. Lì ho appreso che esiste un legame insolubile con la capitale russa, secondo il fuso della quale si regolano ancora inspiegabilmente le ferrovie. I biglietti che si vendono infatti riportano la dicitura dell’orario di partenza secondo il fuso russo: sta a chi li acquista tenere conto che l’orario effettivo sarà di 3 ore avanti.

Non sapevo di queste particolarità dei fusi orari; per ora non ne ho bisogno ma sono informazioni che possono sempre tornare utili. Bel post.
🙂
Felice di essere stata utile 🙂 grazie!